Il 7
ottobre è stato assegnato a Stoccolma il Premio Nobel per la medicina 2012 a due
ricercatori, il britannico John Gurdon e al giapponese Shinya Jamanaka, per il loro lavoro sulle cellule staminali adulte (Adult Stem Cells) e
in particolare perché “le loro scoperte – si legge nella
motivazione del premio – hanno rivoluzionato la nostra comprensione
della maniera in cui le cellule e gli organismi si sviluppano». I
due scienziati, lavorando in modo autonomo, ma complementare, hanno dato un contributo fondamentale alla ricerca
sulle staminali adulte, perché, prima dei loro studi, si pensava che solo dalle embrionali si potessero ottenere le cellule 'pluripotenti' (Induced Pluripotent Stem Cells) che permettono lo sviluppo di qualsiasi tessuto.
E' stato definito subito il 'premio alle cellule staminali etiche' per
distinguere bene questa ricerca da quella concorrente sulle cellule
staminali embrionali (Embryonic Stem Cells) che non può essere approvata dalla Chiesa perché queste ultime si ottengono necessariamente distruggendo embrioni umani vivi (sia che siano creati apposta, sia che siano abbandonati come 'resti'
dei processi di fecondazione artificiali in vitro) e, quindi, tale
tecnica implica che si commetta un male per ottenere un bene e, come si
sa, “il fine non giustifica i mezzi”. Da diversi anni il
Magistero della Chiesa si è espresso chiaramente su questo tema e in
particolare nella “Dichiarazione sulla produzione e sull'uso scientifico e terapeutico delle cellule staminali embrionali umane”
(24 agosto 2000), elaborato dalla Pontificia Accademia della Vita, si trovano ben spiegati i problemi etici connessi all'utilizzo delle cellule staminali embrionali. Inoltre, da un punto di vista strettamente scientifico e medico, sono da ribadire
alcuni aspetti molto importanti, ma forse non ancora del tutto noti all'opinione pubblica: le cellule staminali adulte garantiscono una maggiore stabilità rispetto a quelle embrionali e quindi, nei soggetti trattati, l'insorgenza di tumori è meno probabile. Inoltre, l'estrazione delle cellule adulte è assai meno complessa rispetto a quella delle cellule embrionali, specialmente nel caso in cui si debbano prima creare gli embrioni in vitro da cui estrarle. Infine, l'utilizzo e la ricerca basata sulle staminali adulte ha già dato alcuni risultati terapeutici positivi e documentati e appare un campo di ricerca tra i più promettenti dei prossimi anni mentre, al momento, stentano molto quelli ottenuti attraverso la ricerca con le embrionali.
Per
queste ragioni, il Nobel a Gurdon e Yamanaka ha ricevuto il plauso dei cattolici, ma è rilevante soprattutto perché è un premio alla
scienza che, mirando giustamente a procurare benefici per la società,
agisce sempre rispettando l'uomo e la sua dignità, a qualsiasi grado
di sviluppo sia, compreso quello embrionale, perché una scienza
della e per la vita non può prescindere dalla vita stessa, se non
andando contro natura. Scienza e religione non possono essere più che d'accordo...
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